Vedi caro

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Chi mi conosce bene sa che la mia Adolescenza è Guccini, sarebbe anche la mia infanzia, ma avevamo un rapporto un po’ difficile, alias alle prime tre note di “Un vecchio e un bambino” suonate alla pianola da Babbo scoppiavo in lacrime neanche avessi visto un film con un animale parlante.
E sì, per me “Il dottor Dolittle” è ‘na tragedia napoletana.


Comunque tutta ‘sta serenata per dire che sono una persona tanto intelligente che una canzone di Guccini l’ho capita venerdì scorso, dopo almeno 10 anni di ascolto ininterrotto.
L’ho capita perché adesso sono matura abbastanza da capire di non esserlo affatto.
L’ho capita perché l’ho vissuta e la vivo.


Vedi carO,
è difficile spiegare,
è difficile parlare dei fantasmi di una mente.
Vedi caro, tutto quel che posso dire
è che cambio un po’ ogni giorno, è che sono differente.
Vedi caro, certe volte sono in cielo
come un aquilone al vento che poi a terra ricadrà.
Vedi caro, è difficile a spiegare,
è difficile capire se non hai capito già.
Vedi caro, certe crisi son soltanto
segno di qualcosa dentro che sta urlando per uscire.
Vedi caro certi giorni sono un anno,
certe frasi sono un niente che non serve più sentire.
Vedi caro le stagioni ed i sorrisi
son denari che van spesi con dovuta proprietà.
Vedi caro è difficile a spiegare,
è difficile capire se non hai capito già.
Non capisci quando cerco in una sera
un mistero d’atmosfera che è difficile afferrare,
quando rido senza muovere il mio viso,
quando piango senza un grido, quando invece vorrei urlare,
quando sogno dietro a frasi di canzoni,
dietro a libri e ad aquiloni, dietro a ciò che non sarà.
Vedi caro è difficile a spiegare,
è difficile capire se non hai capito già.
Non rimpiango tutto quello che mi hai dato
che son io che l’ho creato e potrei rifarlo ora,
anche se tutto il mio tempo con te non dimentico perché
questo tempo dura ancora.
Non cercare in un viso la ragione,
in un nome la passione che lontano ora mi fa.
Vedi caro è difficile spiegare,
è difficile capire se non hai capito già.
Tu sei molto, anche se non sei abbastanza,
e non vedi la distanza che è fra i miei pensieri e i tuoi,
tu sei tutto, ma quel tutto è ancora poco,
tu sei paga del tuo gioco ed hai già quello che vuoi.
Io cerco ancora e così non spaventarti
quando senti allontanarmi: fugge il sogno, io resto qua!
Sii contento della parte che tu hai,
ti do quello che mi dai, chi ha la colpa non si sa.
Cerca dentro per capir quello che sento,
per sentir che ciò che cerco non è il nuovo o libertà.
Vedi caro è difficile spiegare,
è difficile capire se non hai capito già.

Era dedicata a qualcuno?
Oh certo.

Era dedicata anche a me?
Un classico. (cit. caramelle a chi la indovina)

Sì, post poco SummerEdition, ma è stato un periodo difficile.
La prossima settimana non lo so se esce qualcosa, sicuramente non alle 20.

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